“Era come se il tempo si fosse smarrito nei labirinti del suo potere, come se la realtà fosse una ripetizione infinita degli stessi giorni logori, delle stesse promesse morte prima di nascere, degli stessi clamori spenti nella sordità del palazzo.” “Era un paese di silenzi prolungati, dove le strade erano diventate fantasmi di se stesse, e dove il passato era l’unico abitante rimasto sui balconi vuoti.” Gabriel García Márquez, L’Autunno del Patriarca.
A Cuba, dal 1959 con l’ascesa al potere del governo monopartitico socialista, la proprietà privata è stata abolita. Chi un tempo possedeva un hotel, ora ha diritto solo a una stanza al suo interno, spesso condivisa con un’intera famiglia. Gli spazi si restringono, dividendosi sia orizzontalmente che verticalmente, mentre gli edifici si sgretolano sotto il peso dell’incuria, completamente abbandonati al proprio destino.
Avere vent’anni e sentirsi artefici del proprio destino è un privilegio.
Video di presentazione della mostra: https://vimeo.com/1064791575?share=copy