Ci sono momenti nella vita in cui ci si sente intrappolati non solo a causa di circostanze esterne ma soprattutto a causa di sé stessi. Ogni tentativo di cambiamento sembra vano; questo fenomeno può essere descritto come una forma di impotenza psicologica, ovvero l’incapacità di modificare la propria condizione nonostante gli sforzi compiuti. Si tratta di una sorta di gabbia invisibile che racchiude tutte le sfaccettature della nostra personalità sia positive che negative e con le quali risulta difficile entrare in contatto o lavorare. Il mio progetto si sviluppa a partire da questa riflessione e trovano un collegamento con la poesia di Charles Bukowski intitolata Uccello blu. In questa poesia l’autore descrive una prigione interiore che trattiene la propria dimensione emotiva, impedendo a questa di manifestarsi nel mondo esterno. Bukowski tenta di soffocare il lato più tenero e vulnerabile sotto un’apparenza dura e controllata; tuttavia, nel silenzio della notte, quando è solo, il suo uccello blu riesce finalmente a emergere, rivelando la sua autentica essenza. In questo contesto, Bukowski sperimenta una forma di impotenza di fronte al proprio Io e alle proprie emozioni: ne è consapevole, ma non riesce a far si che queste si esprimano pienamente. Questa condizione di prigionia interiore diventa il fulcro della mia analisi e del mio progetto. Esso si basa proprio su questa consapevolezza: il riconoscere le molteplici sfaccettature in merito alle quali ognuno di noi dovrebbe lavorare, senza però riuscirci, sperimentando così un senso di impotenza. Le cause di questa condizione possono essere molteplici e soggettive. Al centro del mio processo artistico si colloca la tensione tra l’essere e il mostrarsi, tra ciò che si è realmente e ciò che si lascia trasparire. Per esprimere questa dicotomia, utilizzo materiali differenti quali vetro, tempera, garza, argilla e cotone che diventano metafore delle condizioni umane. Il vetro della cornice rappresenta l’involucro del progetto, una gabbia simbolica che richiama quella descritta da Bukowski. Essendo trasparente, permette di vedere con chiarezza ciò che si trova al di là ma sempre a distanza, senza possibilità di interazione diretta. La tempera nera invece simboleggia gli aspetti di noi stessi su cui vorremmo intervenire ma che nonostante gli sforzi, rimangono immutati, generando un senso di frustrazione e impotenza. La garza, con la sua trama delicata e composta da piccoli fori, fa emergere in modo lieve quello che c’è al di là di essa. A seguire il cotone con la sua capacità di sfaldarsi e lasciarsi andare, permette di osservare maggiormente la tempera nera. Infine l’argilla simboleggia la trasformazione dell’essere umano può essere modellata proprio come l’individuo, ed essa attraverso le sue crepe fa emergere in modo nitido e chiaro la tempera, che sta ad indicare la parte più intima del nostro Io. Le immagini è come se percorressero il processo di consapevolezza di ogni essere umano. Le fotografie realizzate per questo progetto sono state stampate in bianco e nero per enfatizzare i contrasti tra la tempera e gli altri elementi presenti, accentuando il significato simbolico attribuito a ciascuno di essi. L’assenza di colore contribuisce a rafforzare l’impatto visivo mettendo in risalto le tensioni espressive e concettuali del lavoro. Questo progetto è un invito a riconoscere e accogliere le molteplici sfaccettature dell’Io, comprendendo che l’impotenza non è una condizione immutabile ma qualcosa che può essere superato. Il cambiamento personale non raggiunge un punto definitivo in quanto l’essere umano è in costante evoluzione.

Sono Sofia Malmassari, ho 23 anni e vivo a Gavassa. Mi sono appena laureata e vorrei entrare pia piano in questo mondo. Mi piacerebbe far arrivare a più persone possibili le mie fotografie.
Grazie!
Sofia

Orario apertura

Lunedì

7:30 alle 15:30 e dalle 17:00 alle 19:30

Martedì

7:30 alle 15:30 e dalle 17:00 alle 19:30

Mercoledì

7:30 alle 15:30 e dalle 17:00 alle 19:30

Giovedì

7:30 alle 15:30 e dalle 17:00 alle 19:30

Venerdì

7:30 alle 15:30 e dalle 17:00 alle 19:30

Sabato

chiuso

Domenica

chiuso

Possibile accedere la mostra dal 24 aprile all'8 giugno.

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

via amendola 2 - Caffeteria il Cortiletto

Telefono
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