Titolo: And every old gent

Concept:

“Emanuel Carnevali

morto di fame nelle cucine d’America

sfinito dalla stanchezza nelle sale da pranzo d’America scrivevi

e c’è forza nelle tue parole

sopra le portate lasciate a metà

i tovaglioli usati

sopra le cicche macchiate di rossetto

sopra i posacenere colmi

sapevi trovare l’uragano

dire qualcosa mentre si è rapiti dall’uragano:

ecco l’unico fatto che possa compensarmi

di non essere io l’uragano”

Massimo Volume, Il primo dio, 1995

 

”Vi odio, voglio sputarvelo addosso, perché  non siete ragazzi, non avete appena compiuto vent’anni e io dico che chi non può avere vent’anni, non potrà nemmeno averne trentacinque e nemmeno quaranta o sessanta”

Emanuel Carnevali, Il primo Dio, 1918

Aveva vent’anni Emanuel, in tutta la sua forza, in tutto quel coraggio di vivere allo stremo tra le braccia di prostitute e poesie.

Scopro i suoi vent’anni avvicinandomi a lui, sfiorando i suoi occhi malati, leggendo i suoi scritti da cui estrapolo immagini. Mi sostituisco alle sue cornee cercando tutta la fotografia che posso, senza voler essere macchina fotografica. Studio le sue parole sottolineando il loro contenuto emotivo e annotando ciò che evoca qualcosa di lui…un oggetto, un luogo, un sentimento.

Lo immagino invocare Dio, quella prima volta, quel Primo Dio.

lo vedo frantumare bicchieri di vetro colmi di aghi, stringere tra le braccia il cielo nero, tuffarsi nel lago, provare paura ed essere felice.

Immagini poco chiare quelle che scatto, sfuocate, fugaci, proprio come lo era lui, incapace di stare al giusto tempo.
Non calibro nulla, non bilancio luci e colori, lascio che ci sia molto bianco, come bianche e polverose erano le strade che batteva nel cammino della sua immaginazione. Tolgo le aspettative e il controllo, libero l’obiettivo allineandomi al suo sbagliare.
Mi muovo nel dolore della sua poesia attraverso una pellicola istantanea che mi funge da matita a punta fine con cui annoto velocemente ciò che alla sua giovane età lo ha reso un vecchio uomo.
Sento leggero tra le dita il peso del suo soffrire e lo trattengo con delicatezza fino a farne forza motrice.
Mi prendo cura di tutta la sua capacità, la mescolo alla mia forma e lascio che avvenga l’incontro, nell’immagine.
Sebbene la fotografia tradizionale mi avrebbe consentito un parlare più fluido, ho scelto, come Emanuel, di scrivere in modo più sporco e disturbante usando una fotocamera istantanea come fosse un glossario.
Mi muovo delicatamente tra le pagine dei suoi scritti come se camminassi su ripiani colmi di preziosi e delicati oggetti, legittimando le mie pellicole come fossero timide movenze.
Progetto: Elena Luzzi
Fotografie e opere calligrafiche: Elena Luzzi

Orario apertura

Lunedì

28/04/25 orario 8:45-12:45 15:30-19:30

Martedì

29/04/25 orario 8:45-12:45 15:30-19:30

Mercoledì

30/04/25 orario 8:45-12:45 15:30-19:30

Giovedì

-

Venerdì

2/05/25 orario 8:45-12:45 15:30-19:30

Sabato

26/04/25 e 3/05/25 orario 8:45-12.45 15:30-19:30

Domenica

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Inaugurazione 26/04/25 orario 8:45/12:45-15:30/19:30 Durata mostra dal 26/04/25 al 03/05/25 in giorni e orari di apertura sopraelencati

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

Neviani (Sala vetri), Via dei Due Gobbi 8/a 42121 Reggio Emilia

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