On the Surface
Storie di contraddizioni insoddisfacenti dentro l’ordine naturale
Avere vent’anni non è un affare semplice, anzi. i piccoli equilibri raggiunti si intersecano fino ad entrare in contrasto, annodandosi fino a non farti respirare.
La sedia scomoda della sala studio, il vecchio capannone abbandonato, la sala prove a vent’anni sono casa, riferimento, incontro. E poi il mondo degli adulti a far capolino.
Momenti di gioia, tranquillità, calore si alternano tra solitudine, euforia, caos, in un mix che riempie, consuma, esalta, abbandona.
Il progetto nasce dalla volontà del collettivo di descrivere la natura di un’età complicata e frastagliata, fatta di apparenti assoluti, posizioni drastiche, aspirazioni, che si creano nella ricerca di un luogo da abitare e di una forma propria.
La relazione con la natura più intima di se stessi, il primo sguardo verso il futuro sono temi controversi che hanno da sempre generato riflessioni e pensieri. Dagli antichi romani fino ad oggi tutte le giovani generazioni si sono scontrate con queste tematiche. Particolarmente affascinante l’analisi che ne fa Lucrezio nel “De Rerum Natura”, ricercando l’essenza delle cose tra la superficie e l’intimità.
Il progetto ripercorre i temi salienti del poema attraverso delle interpretazioni fotografiche di coppie di foto contrapposte.
Per il collettivo la scoperta della realtà e della conoscenza, il superamento delle paure, il desiderio e l’amore, il piacere come guida, il senso di meraviglia si intrecciano in un’età in cui si cerca di comprendere il mondo mentre si prova a comprendere sé stessi.
Le foto presentate di seguito, nei loro colori e nei loro spazi, sono il risultato dell’applicazione di molteplici tecniche a supporto della difficoltà di esprimere una complessità intrinseca. Graffi, collage, riferimenti e scritte fanno da patina ad un mondo ricco di fattori e complessità.
Il Collettivo “Focus”
Come un fotografo che mette a fuoco un soggetto per esaltarne i dettagli e la profondità, il collettivo si propone come un mezzo per lo spettatore, offrendo dei punti di vista non convenzionali. Il Collettivo Focus nasce dall’incontro di visioni complementari e dall’idea che la molteplicità degli sguardi possa arricchire l’interpretazione del reale. Il concetto di focus non è solo un atto tecnico, ma un principio concettuale: significa selezionare, definire e mettere in evidenza ciò che merita attenzione, costruendo una narrazione visiva capace di rivelare sfumature spesso invisibili.
Attraverso un linguaggio fotografico strutturato su più livelli, il collettivo esplora le pieghe dell’immaginario con sensibilità diverse in dialogo costante. L’obiettivo è creare un ponte creativo tra autori e spettatori, dando forma a una suggestione che invita all’interpretazione e al coinvolgimento. In questo intreccio di prospettive, Matilde Esini, Michael Masiero, Elena Aguzzoli e Alessandro Cuna fondono i loro sguardi per restituire uno spazio di autenticità, in cui ogni immagine diventa un punto di connessione tra chi osserva e chi racconta.
Link: https://drive.google.com/file/d/1eZRvYwu9FdZmo5Wxf_YZzijcKk0mbQPR/view?usp=sharing