Vivere in prigione è vivere senza specchi. Vivere senza specchi e vivere senza sé. Lei vive oltre sé stessa, trova un buco nel muro di pietra e dall’altra parte del muro una voce. La voce arriva attraverso il buio e non ha un volto. Questa voce diventa il suo specchio. Margaret Atwood tratto da: poesie a due teste (1978)
Avere vent’anni e essere tutto, potere fare il futuro, questo sarebbe normale. Ma per Elisa avere vent’anni è stata una conquista, un arrivo, una linea di partenza.Esistono due Elise, una piena di sofferenze e una vuota. La vuota aspetta solo di essere riempita di cose buone. Elisa vive da 3 anni e 10 mesi nella comunità terapeutica di recupero di San Patrignano e oltre il lavoro nel settore canile, studia per riabilitare sé stessa e darsi una seconda possibilità.La comunità è dura, poter studiare è un premio e non è per tutti. Bisogna applicarsi per ottenere buoni voti e non è facile quando ci sono i turni del lavoro che ti tengono occupata varie ore della giornata. Spesso si studia alla sera quando gli altri riposano. Se non mantieni una buona media scolastica o non sei ligio al regolamento la scuola ti viene tolta. La voglia di realizzarsi, dopo essersi annullati, supera la stanchezza e la volontà è tutto. Elisa frequenta il quinto anno di superiori indirizzo odontotecnico all’interno di San Patrignano e quest’anno dovrà affrontare la maturità.Il futuro ora è nelle sue mani, si sta costruendo una nuova vita.Il progetto racconta la sua vita di comunità: il lavoro con i cani, le ore di lezione al centro studi e l’intimità della sua stanza nella casetta che divide con le altre ospiti. E’suddiviso cromaticamente in aree di luce e di buio che rispecchiano l’anima della ragazza.