La prima fotografia della storia fu scattata dal signor Niépce, poi sfruttato brutalmente da Daguerre, nel 1826. O forse, nel 1822. Noi terremo questa seconda data. Quell’anno, in quella foto durata otto ore di strani triangoli e cubi che sono case, con persone che sembrano comete, si sommava una storia della fotografia già quasi millenaria, di cui un capitolo importante si svolse attorno all’anno mille in una tenda nel deserto. Da un microscopico buco realizzato in essa uno scienziato proveniente da quello che ora è l’Iraq – e che si finse pazzo per non essere decapitato dal califfo d’Egitto – vide il deserto ribaltato: era una camera oscura. Da lui, Alhazen di Basra, “un uomo straordinario”, prende il nome questo collettivo, composto dai ragazzi di primaria e secondaria di primo grado che hanno partecipato al pazzerello – davvero, non per finta – corso di prefotografia alla Biblioteca Ospizio, tenuto da Maria Cecilia Azzali per Arci Picnic. 

Nel 1842, tenendo presente quel 1822, la fotografia compiva venti anni. Quell’anno, John Herschel inventò la cianotipia, una fotografia che non aveva bisogno di stare dentro a una camera oscura: che era blu come il mare e che proprio con l’acqua (ma non salata) si fissava, e che funzionava per contatto. Che è ancora come allora, assurda e fresca come la giovinezza. Che fu usata meno di un anno dopo da Anna Atkins, la prima fotografa donna per quello che è – con buona pace di Talbot- il primo libro fotografico: un libro cianotipico sulle alghe. Proprio con questo tipo di fotografia, ovvero con le cianotipie stampate nella camera oscura improvvisata in biblioteca Ospizio dai ragazzi del corso, il progetto ARCHEOFOTOCOSE per Fotografia Europea racconta, come è stata proposta a loro, una storia picaresca dell’arte fotografica quando era magnificamente manuale, semplice come lo è l’occhio e complessa come ogni costrutto, corredata dagli esperimenti e -soprattutto – dai commenti fatti dai giovanissimi partecipanti. Lo racconta nella forma più congrua per un corso e per una mostra tenuti in biblioteca: in forma di libro assemblato, analogico il più possibile, un manuale – manuale imperfetto, come la fotografia di soli vent’anni.

Corso, curatela e assemblaggio: Maria Cecilia Azzali.  Realtà promotrici: Arci Picnic, Biblioteca Ospizio Reggio Emilia

 

Orario apertura

Lunedì

14.40-19.00

Martedì

9.00-12.30 e 14.40-19.00

Mercoledì

14.40-19.00

Giovedì

9.00-12.30 e 14.40-19.00

Venerdì

14.40-19.00

Sabato

9.00-12.30

Domenica

Chiuso

Date di apertura: da giovedì 08.05.25 a sabato 31.05.25 Inaugurazione: GIOVEDÌ OTTO MAGGIO 2025 ORE 18.00 Mostra visitabile o meglio sfogliabile durante gli orari della biblioteca (chiusa alla domenica e nei festivi)

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

Biblioteca Ospizio, Via Emilia Ospizio 30/b

Telefono
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