La scuola ha riaperto come dopo una nevicata
è un progetto di autoinchiesta visuale fatto con l3 student3 di alcuni istituti italiani durante e dopo la pandemia. Una serie di incontri svolti nelle scuole per parlare di cos’è successo in questi anni di diritto all’istruzione (parzialmente) negato; di assenza di corpi e di socialità, di caccia all’untore, solitudine, paura, domesticazione e dispositivi digitali. Ma anche di sogni, trasformazioni impreviste e strategie collettive di sopravvivenza.
Sara Leghissa
è un_artista indipendente, attivə nel campo dell’arte performativa. Il suo lavoro abbraccia creazione, azione scenica e curatela e la sua ricerca nasce da un bisogno di connessione, condivisione e trasformazione con i contesti e le persone. La sua pratica artistica avviene principalmente nello spazio pubblico, esplorando le dinamiche di potere al suo interno. Attraverso un principio di ecologia delle risorse, si serve il più possibile di ciò che e’ gia’ disponibile nella realtà. Crea sistemi e dispositivi che cercano di mimetizzarsi e confondersi con il contesto in cui avvengono, per veicolare immagini e contenuti e per incontrare e intercettare pubblici diversi, attraverso l’uso di tecnologie accessibili e legate all’ordinario.
Esplora le dinamiche del vivere e dell’agire insieme a comunità di persone, per condividere temporalità e pratiche in maniera indipendente, orizzontale e fuori dalle logiche di produzione, attraverso principi di mutualità, cura, formazione e autodeterminazione collettiva.
Lə piace pensare alla sua pratica artistica come ad una pratica vandalica.
Il progetto di affissione pubblica è stato esposto al Centro Pecci di Prato, alla Fondazione Sandretto di Torino e al centro sociale Leoncavallo di Milano per Contatto – Pratiche di resistenza e liberazione per la salute mentale e oltre.
Promossa e curata da Acid Tank e Coress