Ventanni,
E adesso?
Adesso provo.
Sono pronto?
Forse non sarò mai davvero pronto.
Dove vado?
Ovunque o rimarrò sempre qui.
Cosa faccio?
Chissà se riuscirò a fare ciò che desidero o se è meglio chi io prima prima sperimenti.
Chi scelgo?
Incontrerò qualcuno o qualcuno mi incontrerà, o forse ci siamo gia’ trovati
Li ascolto?
Mi farò influenzare dai loro giudizi, o sarò capace di ascoltare solo me stesso…
A 20 anni, non ci sono che vertigini, estasi, soprassalti.
(Fabrizio Caramagna)
Confusione, eccitazione, scelta e quindi slancio.
Poi giudizio, contorto, crescente,
e allora ancora nuvole, instabilità, fluidità.
Per far fiorire ciò che sarò.
Si è sopraffatti da giudizi, da consigli non richiesti, dalla paura di prendere la strada sbagliata.
Nuove idee, nuove opportunità, nuove angosce.
Ci si sente forti, vigorosi e pieni di voglia di fare ma allo stesso tempo bloccati quasi in trappola.
Il tumulto silenzioso dei vent’anni, la bellezza fragile di un’identità in costruzione, la leggerezza e il peso di un momento che non tornerà mai più. C’è l’ebbrezza di sentirsi finalmente padroni di sé e la vertigine di non sapere dove stanno appoggiando i nostri piedi. La possibilità di plasmarsi, di perdersi e ritrovarsi mille volte e mille volte ancora.